Rimini | Bilanci comunali 2013, i sindacati chiedono più contrattazione e meno tasse
Bilanci comunali 2013 a Rimini, il confronto con i sindacati è partito in provincia già da alcuni mesi. Anche se “una valutazione più complessiva sulla contrattazione l'avremo sicuramente a partire dal confronto con il Comune capoluogo e con il restante dei piccoli Comuni della provincia”, spiegano Graziano Urbinati di Cgil, Massimo Fossati di Cisl e Giuseppina Morolli di Uil, “già oggi possiamo dire che il tipo di relazioni sindacali fin qui adottato non aiuta il confronto, già fortemente condizionato da una situazione di grande difficoltà per i Bilanci in ragione dei tagli ai trasferimenti effettuati dal Governo centrale”.
I sindacati, comunque, segnalano anche “alcuni casi, come ad esempio con il Comune di Riccione”, in cui sono “giunti ad una conclusione condivisa: tenuta della spesa sociale, abbassamento dell’addizionale Irpef, Imu allo 0,4 per mille sulla prima casa con agevolazioni per anziani e comodato d'uso gratuito, garanzia di investimenti attraverso l'introduzione dell'imposta di soggiorno”.
Peggio le cose andranno a Cattolica che “poteva seguire la stessa strada, ma la scelta di introdurre l'imposta di soggiorno soltanto ad ottobre 2013, fa sì che le risorse mancanti per l'equilibrio di bilancio vengano recuperate attraverso altra tassazione fra cui una rimodulazione dell'Irpef che colpirà lavoratori e pensionati e l'innalzamento delle aliquote Imu per i comodati d'uso gratuito sulle seconde case, scelte da noi non condivise e inaccettabili. In altri ancora, quale il Comune di Bellaria il confronto è avvenuto a decisioni già prese, riconfermando l'impianto di bilancio del 2012, niente addizionale Irpef, ma Imu al massimo sulla prima casa allo 0.6 per mille”.
Cgil Cisl e Uil sono invece ancora “in attesa di approfondire il confronto e di avere elementi di valutazione più certi nel caso dei Comuni di Rimini e di Santarcangelo di Romagna. I percorsi di confronto e contrattazione non sono solo metodo, ma anche merito, soprattutto se prendiamo spunto dal Protocollo di relazioni sindacali sottoscritto a livello regionale dall’Anci e da Cgil, Cisl e Uil. Purtroppo tale Protocollo oggi non trova piena applicazione sul nostro territorio e dubitiamo che tutti gli amministratori della nostra provincia l’abbiano letto, visti i livelli di confronto ed il percorso di discussione”.
I sindacati chiedono non solo “un metodo di confronto e di relazioni sindacali vero e puntuale che oggi manca”, ma anche politiche per lo sviluppo e il lavoro (grazie anche a investimenti nella riqualificazione ambientale), meno imu sulla prima casa per famiglie e fasce deboli,contenimento dell’irpef e abbattimento o esenzioni per le imposte in genere (guardando anche ai possibili effetti della nuova tares, la tassa sui rifiuti). Cgil, Cisl e Uil chiedono anche nuove politiche per la casa per affrontare il disagio abitativo e la lotta all’evasione, alle infiltrazioni malavitose, al lavoro irregolare oltre che la riduzione dei costi della politica.
“Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, anche alla luce dei nuovi e sollecitati incontri, Cgil, Cisl, Uil e Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil qualora le risposte siano ancora orientate verso un appesantimento del carico fiscale su lavoratori e pensionati o vengano compromessi i servizi ed il welfare locale, intraprenderanno le iniziative necessarie a sostegno delle richieste avanzate”.